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Tasi esplode a Teramo: tutto parte dai rifiuti

Si riaccende la polemica politica sulla Tasi: in alcune zone, i cittadini hanno ricevuto un vero salasso e i tempi per presentare le aliquote stringono. Succede così che il sindaco del Comune di Teramo, che era riuscito a calmierare l'importo dell'Imu, oggi sia costretto ad alzare le aliquote per via di un contenzioso con la partecipata che si occupa della gestione dei rifiuti.

Tutto inizia negli ultimi giorni utili per presentare le aliquote al Governo centrale sulla Tasi. In quell'occasione, il Movimento Cinque Stelle chiede maggiore trasparenza sui conti della società partecipata, che, secondo l'opposizione, ha aumentato inspiegabilmente il suo onorario. Il tempo corre, così gli emendamenti sono stati velocemente ritirati e il sindaco ha solo potuto presentare le aliquote elevate della Tasi.

La vicenda presenta però diversi lati oscuri sulla società partecipata. Il Comune aveva inserito come indice di spesa per la gestione dei rifiuti 11,5 milioni di Euro. La società, però, ha presentato un piano con 700mila Euro in più. La somma dovrà essere versata dai cittadini attraverso la Tari, una delle voci di imposta della Tasi (la Tari riguarda solo le spese per la gestione dei rifiuti ed è inserita nella Tasi, con la quale si pagano tutti i servizi comunali).

Non tutti, però, dovranno pagare il salasso. Il Comune di Teramo è riuscito a salvaguardare le famiglie che hanno un reddito inferiore ai 10mila Euro l'anno, mentre le famiglie con figli minori a carico potranno richiedere le detrazioni previste. Il Comune ha poi approvato l'aumento della detrazione sulla Tasi (dal 10% al 20%) per il compostaggio domestico.

In ogni caso, il sindaco assicura che la maggioranza dei cittadini pagherà una Tasi inferiore all'Imu dello scorso anno. Dispiace, però, che i cittadini quest'anno debbano pagare entrambe le tasse sulla casa, secondo le normative del Governo centrale.

In questo marasma, il calcolo della Tasi si fa sempre più difficile e non solo per i cittadini di Teramo. Oltre alla rendita catastale, anche le deliberazioni comunali giocano un ruolo fondamentale e, quando non c'è accordo tra Comune e società che si occupa di smaltire i rifiuti, i costi lievitano per tutti.